FRANCESCO NICASTRO, DAL CATANIA IL “MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA”


Un ragazzo di poche parole, un po’ timido, che in campo riesce però a farsi rispettare: fisico possente, buona tecnica e soprattutto una grande visione di gioco, che gli permette di giocare su qualsiasi fronte del reparto avanzato. Per capire ancora meglio le qualità di questo ragazzo basta affidarsi ad un fatto: Francesco è stato capocannoniere del settimo livello del Campionato Italiano di calcio (Campionato Promozione) a soli 15 anni, trascinando in Eccellenza la sua ex squadra, l’Atletico Campofranco.
D. – Sappiamo che il calcio è la tua vita, dove hai iniziato a giocare da bambino?
R. – ‘Ho cominciato a 7 anni in una scuola calcio della mia città, l’Olimpia Campofranco, di quell’esperienza ricordo poco, ero piccolino ma quando vedevo un pallone non capivo più niente’.
D. – Come ogni giovane calciatore avrai un tuo punto di riferimento nel panorama calcistico internazionale, a chi ti ispiri maggiormente?
R. – ‘Mi piace molto Amauri, è un centravanti completo e potente, ed ha anche un gran senso del gol, mi piacerebbe un giorno poter diventare come lui’.
D. – Parliamo un po’ di tattica, il mister ti schiera in diversi ruoli del reparto avanzato: punta esterna, attaccante centrale, qual è il tuo vero ruolo, e quali caratteristiche ritieni di possedere?
R. – ‘All’inizio della mia giovane carriera giocavo da trequartista, ma nel tempo ho imparato ad agire in diversi ruoli, e sono felice di questa personale evoluzione. Le mie caratteristiche principali credo siano l’elevazione, il dribbling e il senso del gol’.
D. – I tuoi due gol stagionali sono giunti nelle ultime tre partite, che sensazioni hai provato e quale delle due consideri la rete più bella?
R. – ‘Ho provato una sensazione di rabbia, era tanto tempo che non gioivo per un gol, anche a causa dell’infortunio, lo sfogo penso sia stato normale. Considero più bello e importante l’ultimo con il Palermo, che fortunatamente ci ha rimessi in partita’.
D. – Ecco appunto, l’infortunio, un periodo abbastanza ormai alle spalle: chi devi ringraziare per questo?
R. – ‘Devo ringraziare i miei compagni, il mister e la società, mi sono stati tutti vicini. Ovviamente un ringraziamento particolare va alla mia famiglia, senza di loro non avrei potuto lasciarmi alle spalle questo difficile periodo’.
D. – Lasciamo i brutti momenti e parliamo di gioia, sei stato recentemente convocato in prima squadra per la partita di Coppa Italia contro l’Empoli, che cosa hai provato quando ti è giunta la notizia?
R. – ‘Mi tremavano le gambe, allenarsi con i ragazzi della prima squadra è stata un’esperienza fantastica, pensa che non ho dormito tutta la notte, attendevo quel giorno con tanta ansia’.
D. – Gran parte del merito va sicuramente anche a mister Amura, che di recente ha espresso il parere che tu un giorno potrai arrivare lontano, e fare tanta strada nel mondo professionistico. Quali consigli ti dà e quanto è importante avere un allenatore cosi preparato?
R. – ‘E’ davvero importante, mi dà tantissimi consigli il mister, e sono contento perché crede molto nelle mie potenzialità. Riesce a darmi la tranquillità necessaria per affrontare allenamenti e partite, lo considero una figura fondamentale della nostra squadra’.
D. – Lasciamo stare un po’ il calcio ed entriamo nella sfera privata, come passi il tempo libero e la vita qui a Catania?
R. – ‘Lo passo con i miei compagni di squadra, amiamo uscire e divertirci come fanno i giovani della nostra età. Per il resto sono fidanzato con una ragazza del mio paese, e trascorro, quando posso, molto tempo con lei. Non ci crederai ma riesco a trovare anche il tempo per studiare, sono iscritto all’ultimo anno dell’Istituto Tecnico Agrario, per intenderci, esami di maturità alle porte’.
D. – E i tuoi pregi e i tuoi difetti?
R. – ‘Sono un ragazzo buono e tranquillo, difficilmente mi arrabbio. Il mio difetto principale è la testardaggine, spero di migliorare’.
D. – Un saluto per i nostri amici rossazzurri?

R. – ‘Auguro a tutti i tifosi del Catania un felice Natale e gli consiglio di stare tutti uniti per conquistare la salvezza, perché è un elemento determinante per il futuro della società e della città’.

Semplicità, in Francesco Nicastro, la stessa semplicità che riesce a trovare depositando il pallone nella porta avversaria. Il mister e la dirigenza stravedono per lui, la convocazione in prima squadra può essere definita come un ottimo punto di partenza, bisogna puntare in alto per cercare il punto di arrivo, per adesso l’oscar di “miglior attore non protagonista” del Catania va a lui, mai sopra le righe, accetta tutte le decisioni del mister con coerenza ed onestà e quando entra in campo risulta determinante per la riuscita del film “Playoff”, una pellicola che sta per tingersi ogni settimana di più di rosso e azzurro. Le sue reti e le sue prestazioni ne sono la dimostrazione, accanto ai protagonisti è il migliore, continuare su questa strada è d’obbligo.

fonte: calciocatania.it