L’INTERVISTA. GERARDO STRUMBO, THE WALL


C’è un ragazzo di soli 18 anni, titolare fisso della Primavera del Catania, che può vantare già due convocazioni in prima squadra contro team blasonati del calibro di Fiorentina e Milan e sembra già aver soddisfatto almeno in parte la necessità di crescita nelle quattro componenti indicate. Gerardo Strumbo ha costantemente bruciato le tappe, giocando sempre in una categoria d’età superiore a quella di appartenenza. Nasce il 7 giugno 1991 a Chiaravalle Centrale, piccolo comune appartenente alla provincia di Catanzaro, in Calabria. 
D. – Dove hai mosso i primi calci e dove hai giocato prima di approdare in Sicilia?
R. – ‘Ho iniziato proprio con i bambini del Chiaravalle Centrale, poi ho fatto il campionato Giovanissimi Regionali con il Soverato, attirando l’attenzione del Catanzaro che l’anno seguente mi ha acquistato per permettermi di svolgere il torneo dei Giovanissimi Nazionali. Purtroppo dopo il fallimento della squadra calabrese sono rimasto svincolato ed ho accettato subito l’offerta del Catania: eccomi qui da ben 4 anni’.
D. – Come ogni giovane calciatore avrai un tuo punto di riferimento nel panorama calcistico internazionale, a chi ti ispiri maggiormente?
R. – ‘Non so perché ma mi identifico tanto in Marco Materazzi, il suo modo di fare il difensore si rispecchia nel mio modo di giocare, con tutte le sue caratteristiche’.
D. – Quale pensi possa essere il tuo vero punto di forza nel rettangolo di gioco?
R. – ‘Credo indubbiamente la grinta e la personalità in campo, sono fatto cosi, provo ad incutere paura al mio avversario’.
D. – Da moltissime partite ormai giochi in coppia fissa con Giordano Maccarone, difensore classe ’90, lo consideri anche un punto di riferimento oltre che un amico e un collega?
R. – ‘Sì, per me Giordano è senz’altro un punto di riferimento, anche perché ha un anno di esperienza in più rispetto a me. Giocavamo anche lo scorso anno insieme, ormai ci capiamo al volo e in campo siamo una persona sola’.
D. – Ti trovi bene al centro della difesa o ti piacerebbe giocare in altre posizioni?
R. – ‘Questo è il mio ruolo, le mie caratteristiche mi permettono di fare il difensore centrale, ma mi piacerebbe giocare anche come terzino destro, se c’è la necessità sono pronto’.
D. – Un ragazzo della Primavera come te quanto pensa alla convocazione in prima squadra?
R. – ‘Eh sì, certo che ci penso. L’anno scorso sono stato convocato due volte da mister Zenga, contro il Milan e contro la Fiorentina, spero di potermi sedere nuovamente su quella panchina, e perché no magari scendere in campo’.
D. – La tua più bella esperienza vissuta finora nell’ambito calcistico?
R. – ‘Ovviamente le convocazioni al Massimino contro Milan e Fiorentina, sono state delle sensazioni assolutamente indescrivibili’.
D. – Sogno nel cassetto di Gerardo Strumbo?
R. – ‘Diventare un calciatore professionista, spero di riuscirci’.
D. – Alcuni tuoi compagni ci hanno detto che hai un soprannome particolare, puoi svelarlo?
R. – ‘Mi chiamano Il muro, The Wall, perché l’avversario per superarmi si deve impegnare fino alla spasimo: mi sembra un po’ esagerato, comunque ringrazio i miei compagni per il soprannome’.
D. – Parliamo un po’ del Catania Primavera e facciamo il punto della situazione, come giudichi le tue prestazioni finora a livello personale ed a livello di squadra?
R. – ‘Io sono un ragazzo che prova a dar sempre continuità, anche nei momenti difficili provo ad impegnarmi fino alla fine, e credo di aver fatto bene finora a livello personale. Riguardo la squadra all’inizio siamo partiti male, non ci capivamo bene in campo ed eravamo un po’ confusi. Poi grazie al mister e al nostro impegno abbiamo fatto sempre meglio, in campo ci incoraggiamo l’uno con l’altro e dal punto di vista emotivo questo è importante. Adesso siamo vicini al vertice della classifica, dobbiamo continuare così’.
D. – Quanto ti aiuta mister Amura nell’allenamento quotidiano e che consigli ti dà?
R. – ‘Mi aiuta tantissimo, poi i suoi consigli valgono doppio visto che è stato un giocatore professionista, posso solo ascoltare e imparare da lui. Non dimentico neanche il mister Pulvirenti che mi ha allenato l’anno scorso, spero di ritrovarmelo in futuro ancora come allenatore, è una bravissima persona oltre che preparato tecnicamente’.
D. – Usciamo dall’ambito calcistico e parliamo di carattere, elenca un tuo pregio e un tuo difetto…
R. – ‘Sono un ragazzo solare, vivace, insomma ho sempre il sorriso stampato in faccia. Riesco ad integrarmi bene nel gruppo e a fare subito amicizia. Un mio difetto? Boh non saprei, dai mettetelo voi…’
D. – Entriamo maggiormente nella tua sfera privata, come impieghi il tempo libero a Catania, quali sono i tuoi hobby?
R. – ‘Frequento il 5° anno di Agraria, quest’anno mi diplomo. La mattina vado a scuola, di pomeriggio allenamento e la sera a casa a giocare alla play o passo un po’ di tempo al PC, dai ogni tanto apre anche il libro per studiare’.
D. – Concludiamo con un saluto per tutti i tifosi del Catania ed una dedica libera :
R. – ‘Un grosso abbraccio a tutti i tifosi rossazzurri, e li invito a venire a vedere anche noi a Belpasso, il calore del pubblico è determinante. La dedica va alla mia famiglia ma soprattutto a mia mamma che ultimamente è stata poco bene, e mi raccomando, Forza Catania’.
Trasferirsi da ragazzino in una nuova città, in un nuovo ambiente, aiuta a crescere, ti fortifica e ti fa diventare uomo prima di quanto tu possa immaginare. Nonostante la giovanissima età Gerardo dimostra molta maturità, oltre che un carattere vivo e anche un po’ goliardico. In campo si trasforma, buon segnale. Il Catania Primavera si ritrova in casa un vero talento della difesa, cuore calabrese e passione siciliana, come sempre le componenti del Sud fanno la differenza…