L’INTERVISTA: GIORDANO MACCARONE, VIVERE DA CAPITANO


Carattere da combattente, ottima tecnica di base (qualità da non sottovalutare per un difensore) e spirito di squadra: tutte caratteristiche che, legate ad altri fattori, ci spingono a considerarlo uno dei più forti e promettenti difensori del panorama giovanile nazionale.
D. – Giordano, dove hai cominciato a dare i primi calci al pallone? E cosa ricordi, in particolare, di quei tempi spensierati?
R. – ‘Ho cominciato a dare i primi calci al pallone nelle giovanili dell’Atletico Battiati quando avevo solo 6 anni, ricordo in particolar modo che andavo ad allenarmi tutti i giorni con la categoria più piccola e con quella più grande, la mia passione era ed è tuttora infinita, mi divertivo molto e non mi pesava essere ogni giorno al campo. Ma ad essere sinceri la mia vera crescita calcistica è avvenuta nelle giovanili del Trecastagni, dove nel giro di pochi anni sono passato direttamente in prima squadra, giocando titolare a 15 anni in eccellenza’. 

D. – Da diversi anni giochi nel Catania, quando hai iniziato la trafila giovanile in questo club?
R. – ‘Faccio parte di questa società da tre anni e mezzo e per me è una soddisfazione incredibile giocare nella squadra della mia città’.
D. – Giochi da difensore centrale: è sempre stato il tuo ruolo in campo?
R. – ‘No, a dire la verità ho interpretato diversi ruoli, tranne il portiere, per fortuna! Sono stato anche centrocampista e punta centrale. Poi, in base ai consigli dei miei vari allenatori, ho deciso che il ruolo più adatto a me fosse quello del difensore centrale’.
D. – Nel panorama nazionale e mondiale avrai un idolo, a chi ti ispiri maggiormente?
R. – ‘Diciamo che non c’è un giocatore al quale mi ispiro ma sono un centrale al quale piace giocare la palla e di tanto in tanto amo spingermi in attacco come ad esempio Pepe, Lucio e soprattutto Richards del Manchester City’.
D. – Ecco appunto, sei il classico centrale che va spesso in gol, è una delle tue caratteristiche principali: già quest’anno sei a 3 segnature, pensi sia questo il tuo punto forte in campo o ne hai altri?
R. – ‘Sinceramente penso che il mio punto di forza sia quello di saper difendere, amo molto i contrasti e grazie alle mie caratteristiche fisiche sono avvantaggiato in questo ruolo. Sono contento delle reti che sono riuscito a segnare finora ma la mia priorità rimane saper difendere la porta e non far subire gol alla mia squadra’.
D. – E in cosa invece ritieni di dover migliorare?
R. – ‘C’è sempre da migliorare in tutto e per tutto, ci sono sicuramente fondamentali per i quali sono portato e altri dove necessito ancora di molto allenamento, dovrò migliorare soprattutto con l’altro piede, il sinistro’.
D. – Parliamo del tuo rendimento personale, l’inizio è stato difficile, non riuscivi a trovare spazio, poi pian piano sei cresciuto e adesso sei il leader incontrastato della difesa e capitano della squadra: cosa è cambiato dentro di te per farti compiere questo passo?
R. – ‘Sinceramente già da quest’estate in ritiro accusavo molti problemi che in un modo o nell’altro mi hanno condizionato per tutto l’inizio della stagione, e per il fisico che mi ritrovo saltare parte della preparazione è stato molto pesante, quindi ho avuto bisogno di maggiore tempo per recuperare. Ora, dopo aver smaltito questa serie di problemi, sono orgoglioso di essere il capitano della mia squadra e lieto di aver trovato una forma che mi permetta di svolgere un bel campionato’. 
D. – L’anno scorso sei stato diverse volte in orbita prima squadra come Fabio Sciacca, cosa ti è mancato per arrivare all’esordio in serie A?
R. – ‘Diciamo che per una serie di motivi non sono riuscito a poter fare l’esordio ma quest’anno mi impegnerò come sto facendo da inizio anno per essere pronto qualora venisse la chiamata del mister Mihajlovic’.
D. – Con Donnarumma sei il più grande del gruppo, i tuoi compagni ti considerano come giusto che sia un punto di riferimento, visto che possiedi anche la fascia da capitano. Questo ti dà maggiori responsabilità, pensi sia una cosa positiva o è un fattore che ti mette solo tanta pressione?
R. – ‘Che mi metta pressione non credo proprio, che mi dia maggiori responsabilità rispetto al gruppo e soprattutto la fiducia del mister sicuramente si, ed è una cosa di cui vado molto fiero’.
D. – Il tuo gol più bello e importante realizzato?
R. – ‘I due al Crotone sono serviti a raddrizzare una partita iniziata male ma quello che ritengo più importante è stato quello segnato alla Lazio che ci ha permesso di passare in vantaggio e vincere la partita, e inoltre mi ha dato una grande soddisfazione proprio per la difficoltà dell’incontro’.
D. – Sogno nel cassetto di Giordano Maccarone?
R. – ‘Senza dubbio quello di fare il calciatore professionista, magari arrivando a giocare con campioni che sono da sempre stati i miei idoli’.
D. – Parliamo di campionato, la squadra è in netta crescita, secondo te che obiettivo minimo e massimo potete porvi?
R. – ‘Dopo un inizio non esaltante il mister è riuscito a inculcarci una mentalità di gioco vincente che ci ha permesso di scalare la classifica. Voglio sbilanciarmi, secondo me in tre anni di Primavera, quella di quest’anno è la squadra più completa e sono sicuro che possiamo levarci tante belle soddisfazioni, e magari superare questi benedetti ottavi di finali, ammesso che lo spirito della squadra rimanga tale e quale a quello di adesso’.
D. – Sabato arriva la Roma capolista, che partita ti aspetti?
R. – ‘Dura, difficile senza dubbio ma sono sicuro che se riusciamo a giocare come sappiamo la possiamo mettere in netta difficoltà. Quest’anno nessuna squadra è riuscita a metterci sotto sul piano del gioco e anche all’andata a Roma non abbiamo giocato per niente male: sono sicuro che anche loro sono consapevoli che sabato non sarà per niente una passeggiata’.
D. – Quanto è importante per te Mister Amura e che consigli ti dà durante l’intera settimana?
R. – ‘Senza dubbio il ruolo del mister è fondamentale per tutta la squadra e per quanto mi riguarda ricevere qualche suo consiglio è importante e mi aiuta sicuramente a crescere nella vita e nel calcio’.
D. – Via alle curiosità: il tuo piatto preferito?
R. – ‘Mangio di tutto praticamente! Ma per tutto intendo in maniera sana perché penso che alla base di un ottimo rendimento ci debba essere un’alimentazione controllata’.
D. – La tua squadra del cuore?
R. – ‘Simpatizzo anche per la Juve ma ovviamente il Catania’. D. – Il tuo artista o cantante preferito?
R. – ‘Max Pezzali, con le sue canzoni sono cresciuto e spesso ascoltarle mi mette di buon umore’.
D. – Carattere, un tuo difetto e un tuo pregio:
R. – ‘Purtroppo certe volte la mia impulsività e testardaggine mi ha spinto a compiere qualche errore, che mi è servito però a non sbagliare successivamente. Penso comunque che quel poco che ho raggiunto finora lo devo molto al mio carattere’.
D. – Entriamo maggiormente nella sfera privata, studi, tempo libero, sentimenti…
R. – ‘Diciamo che l’essermi già diplomato senza perdere anni è già un bel risultato. Purtroppo a causa degli allenamenti sempre più frequenti non ho mai avuto molto tempo a disposizione da dedicare allo studio. Il mio tempo libero al di fuori degli allenamenti lo passo soprattutto con i miei amici, al computer e ogni tanto qualche partita alla play. Non penso, in questo momento, di fidanzarmi’.
D. – Un saluto ai nostri amici rossazzurri e una dedica speciale a piacere:
R. – ‘Un abbraccio a tutti i tifosi del Catania e auguro una salvezza tranquilla per rimanere nello stupendo mondo della seria A. Invito tutti i tifosi a seguire anche noi della Primavera, vi aspettiamo tutti al campo di Belpasso questo sabato e non solo in vista di questa difficile partita. Una dedica speciale la voglio fare a mio fratello che mi segue con costanza e che ha la pazienza di accompagnarmi sempre agli allenamenti’.
Giordano è cresciuto così tanto da essere adesso il punto di riferimento incontrastato di questa squadra. Ma è consapevole di essere anche una pedina del gruppo, sicuramente molto importante ma solo quando è coadiuvato e aiutato dai suoi stessi compagni. Il temperamento del leader e l’indole del Capitano, in poche parole: Giordano Maccarone.