ALFREDO DONNARUMMA, LA MAGLIA NUMERO 10 DEL CATANIA PRIMAVERA


Gli anni che per lui avanzavano inesorabilmente si facevano sentire, giocare nel trio d’attacco rossonero a certi ritmi non era più possibile e fu così che, spinto da una meravigliosa idea, arretrò il suo raggio d’azione a ridosso degli attaccanti, ruolo molto meno dispendioso e creato solo per chi fosse realmente in possesso di una classe sopraffina. Era la nascita del trequartista, il ruolo più discusso ma fondamentalmente più bello e più affascinante del gioco del calcio. Trequartista significava indossare la maglia numero 10, avere doti tecniche elevate e superiori all’intera squadra ed essere leader carismatico in campo, proprio come lo erano anni or sono Roberto Baggio e Diego Armando Maradona. Nel mito di quest‘ ultimo è cresciuto il numero 10 del Catania Primavera, Alfredo Donnarumma, nato il 30 novembre 1990 a Torre Annunziata, provincia di Napoli. Un talento eccezionale, ragazzo semplice e introverso, ma capace con la palla al piede di fare ammattire gli avversari.
D. – Hai ancora 19 anni, che ricordi conservi dei famosi primi calci?
R. – ‘La mia prima esperienza è stata nella Scuola Calcio Azzurri di Torre Annunziata, dove ho giocato fino all’età di 12 anni, poi sono passato al Savoia e all’età di 14 anni ho firmato con il Catania, dove ho compiuto la seguente trafila giovanile: Allievi sperimentali, Allievi Nazionali e questo in corso è il terzo anno di Primavera’.
D. – Un passaggio importante quello al Catania, chi ti ha scoperto in Campania e portato qui?
R. – ‘La persona che mi ha portato a Catania? Ernesto Lo Monaco, a lui il mio sincero ringraziamento’.

D. – Catania e Napoli sono due splendide e grandi città, che differenze sostanziali noti tra le due metropoli del Sud?
R. – ‘Come città sono molto simili. le persone di Catania sono molto solari e disponibili, come d’altronde lo siamo noi napoletani. Probabilmente l’unica differenza è che in Campania c’è la mia famiglia’.
D. – Parliamo di calcio, quale pensi e ritieni sia il tuo punto forte nel rettangolo di gioco?
R. – ‘Credo di possedere due caratteristiche principali, il dribbling nell’uno contro uno e l’ultimo passaggio smarcante per l’attaccante’.
D. – Ed in cosa invece ritieni di dover ancora migliorare?
R. – ‘Un aspetto molto importante che serve ad ogni calciatore è senza dubbio la continuità, purtroppo mi manca qualcosa e sto lavorando molto per migliorare sotto questo aspetto’.
D. – Sei cresciuto nella terra dell’exploit di Diego Maradona ed ovviamente sarai rimasto affascinato da questo campione, ma attualmente chi è il tuo idolo ed a chi ti ispiri?
R. – ‘Adesso il giocatore che mi entusiasma di più è Sneijder dell’ Inter: è un centrocampista completo, il classico trequartista moderno e mi ispiro per forza di cose a lui’.
D. – In questa posizione, ti trovi bene o preferiresti giocare in altre zone del campo?
R. – ‘Sì, questo è stato sempre il mio ruolo sin da piccolo, dietro le due punte sono particolarmente a mio agio, anche se comunque posso giocare esterno di attacco in un 4-3-3’.
D. – Insieme a Maccarone sei il più grande del gruppo, sei anche un punto di riferimento per tutta la squadra, ti piace o ti pesa avere certe responsabilità? R. – ‘Devo essere sincero, mi piace essere uno dei punti di riferimento della squadra, le responsabilità fanno parte del gioco e non sono uno che si tira indietro, quindi le accetto ben volentieri’.
D. – La tua più bella partita giocata finora in maglia rossazzurra? E se dovessimo fare un piccolo bilancio come giudichi le tue prestazioni dal punto di vista personale?
R. – ‘La partita a mio modesto parere giocata meglio è stata l’andata di campionato Catania-Lazio, anche se non siamo riusciti a vincere la mia prestazione è stata ottima anche e non solo per la doppietta. Per quanto riguarda un bilancio a livello personale sono soddisfatto delle mie prestazioni anche se penso che si può sempre migliorare’.
D. – Ad inizio stagione hai svolto la preparazione estiva con la prima squadra, quanto è stato importante tutto questo? Raccontaci anche qualche piccolo aneddoto…
R. – ‘Posso dirti che è stato importantissimo svolgere la preparazione estiva in prima squadra, ho appreso tanto e sono cresciuto molto allenandomi con campioni come loro. Ricordo con affetto la mia prima conferenza stampa, è stata un’emozione unica e indescrivibile’.
D. – Quindi pensi ancora spesso alla convocazione in prima squadra, ne parli anche a casa?
R. – ‘Credo sia normale pensare alla prima squadra, è il sogno di tutti noi della Primavera. Ho già collezionato 3 convocazioni ma vorrei presto esordire in campionato. Comunque sì, mi capita spesso di pensarci insieme alla mia famiglia e sognare insieme questo traguardo’.
D. – Sogno nel cassetto di Alfredo Donnarumma?
R. – ‘Senza ombra di dubbio alcuno arrivare a diventare un calciatore professionista, spero di riuscirci’.
D. – Per la Primavera, l’attuale 4° posto in classifica è un ottimo risultato, ma nulla ancora è deciso, quale obiettivo può raggiungere secondo te il Catania quest’anno, visto che siete considerati la squadra giovanile rossazzurra più forte dell’ultimo decennio?
R. – ‘All’inizio abbiamo pagato un avvio abbastanza incolore, però poi i veri valori di questa squadra sono emersi e penso che non dobbiamo avere limiti, perché abbiamo le qualità per arrivare fino in fondo’.
D. – Che partita sarà quella di sabato contro la Salernitana?
R. – ‘Sicuramente sarà una partita difficile sul piano dell’agonismo, dovremo essere bravi noi ad avere l’approccio giusto alla gara’.
D. – Quanto ti aiuta mister Amura?
R. – ‘Il mister mi aiuta tantissimo e non esita a darmi consigli per permettermi di migliorare. Fino ad ora mi ha dato davvero molto e gli sono profondamente grato’. D. – Squadra preferita?
R. – ‘Vado un po’ controcorrente, non amo una sola squadra ma ne stimo diverse e tutte per motivi validi, ecco l’elenco ma non l’ordine: Inter, Catania e Napoli’.
D. – Il tuo film preferito? ‘Heat – La Sfida, con Robert De Niro e Al Pacino’.
R. – Le tre cose che Alfredo Donnarumma porterebbe su un’isola deserta?
D. – ‘Un pallone, una PSP e, se si può fare uno strappo alla regola, invece di un oggetto porterei la mia ragazza’.
R. – Un tuo pregio e un tuo difetto?
R. – ‘Un mio pregio è quello di essere molto disponibile e sincero, il mio più grande difetto è quello di essere permaloso e a volte anche un po’ testardo’.
R. – Sappiamo che hai finito gli studi, adesso come impieghi il tuo tempo libero?
D. – ‘Sono diplomato in agraria, il tempo libero lo passo principalmente al computer e alla play. Un hobby che amo tanto è pescare, anche se ci vuole troppa pazienza !! Sono fidanzato con una ragazza del mio paese che amo tanto e che saluto, si chiama Luisa’.
R. – L’intervista volge al termine, concludiamo come sempre con un saluto ai tifosi del Catania ed una dedica libera:
R. – ‘Un grande saluto a tutti i tifosi rossazzurri, a loro dico di crederci sempre perché il Catania si salverà. Una dedica speciale va a mio fratello Biagio ed a mio cognato Giuseppe che però considero anche come un fratello’.
Il numero di maglia non si può discutere, quel 10 è il suo personale e semplicissimo biglietto da visita, per avere la dimostrazione di quello che rappresenta basta guardarlo in campo : dribbling, tecnica, velocità, assist e gol, in parole povere l’essenza del trequartista. Come direbbe Guido Meda, Donnarumma c’è.