PRESERVATIVI CONTRO L’AIDS E LA FIFA DICE NO PER QUESTIONI DI SPONSOR


Tra le questioni più disastrose che deve affrontare il Sudafrica c’è la piaga sociale dell’Aids. Fin qui, verrebbe da dire, niente di nuovo. Non dimentichiamo però che il Sudafrica ha la percentuale maggiore al mondo di malati di aids: 5,7 milioni di persone (un adulto su cinque) con 1400 nuovi malati al giorno. Un disastro dalle proporzioni enormi aggravata dalla quasi totale mancanza di informazione e ignoranza. I primi a non preoccuparsene, del resto, sono proprio i vertici del paese. A tal proposito celebre è rimasta la frase del presidente Jacob Zuma, che disse: “L’Aids? Non è un gran problema. Dopo l’amore, mi faccio una doccia e ogni pericolo scompare”. Una cosa giusta però il Ministero della Salute ha pensato di farla e cioè la distribuzione gratuita di profilattici nelle città che ospitano il Mondiale. Senza sentire il parere della Fiifa. Ora, che la Fifa in questi mondiali ci stia rimettendo un pò la faccia è cosa ormai nota a tutti. I motivi sono diversi ma che addirittura decidesse di opporsi alla distribuzione di preservativi negli stadi non se l’aspettava nessuno. Quindi è inizialmente arrivato il rifiuto per poi fare retromarcia di fronte all’insorgere delle associazioni umanitarie di mezza Africa: “Siamo favorevoli alla distribuzione dei preservativi, ci mancherebbe. La Fifa promuoverà una campagna di informazione sui pericoli dell’Aids nelle aree di servizio per i tifosi”. Per ora, di campagne di informazione se ne sono viste e ascoltate ben poche. E la distribuzione negli stadi, di fatto, non è avvenuta, e di sicuro non all’interno degli impianti. I profilattici “Choice” si sono visti per la prima volta nei bagni dello stadio di Polokwane prima dell’incontro Francia-Messico. A fine partita le scatole c’erano ancora ma tutte vuote. Probabilmente i messicani avranno avuto voglia di festeggiare la vittoria seguiti dai francesi che avranno invece avuto voglia di consolati. Tutto con amore. Gratuito, e soprattutto sicuro.