MANDELA CHIEDE AL SUDAFRICA UNA MAGIA: “IL PAESE DEVE COLORARSI DI GIALLO E VERDE”
Mandela vuole “unire ancora una volta la nostra nazione”, ha affidato al portavoce della fondazione Achmat Dangor un messaggio per dire che “il paese deve colorarsi di giallo e verde”, ovvero i colori dei Bafana Bafana, e che in ogni caso “vuole augurare buona fortuna per la partita contro la Francia. Vi assicureremo tutto il nostro supporto e la nostra passione”. Il portavoce ha poi sottolineato che “il fatto che Mandela, nonostante l’età e gli impegni abbia voluto incontrare personalmente la squadra dimostra tutto il suo attaccamento alla nazionale”.
Anche l’attuale Presidente del Sudafrica Jacob Zuma, grande appassionato di calcio, ha invitato il suo popolo “a continuare ad incitare i nostri ragazzi e ad assicurare al torneo che stiamo ospitando l’entusiasmo che c’è stato finora. Il successo di questa Coppa del Mondo è il nostro successo, come nazione e come continente abbiamo già vinto. Continuiamo a goderci il Mondiale con lo stesso spirito di prima, e lasciamo che le vuvuzelas suonino ancora perché ci stiamo godendo il grande calcio internazionale”.
Ma nonostante gli appelli dei leader del paese, la situazione nello spogliatoio sudafricano sembra essere precipitata: tutti contro tutti, con i giocatori che accusano il ct Parreira, e i calciatori stessi spaccati in clan. La squadra sarebbe divisa in fazioni, come quello dei calciatori originari del KwaZulu-Natal (Sibaya, Nomvethe, Sangweni e Khuboni), che rimproverano al tecnico di non aver mai concesso loro un’autentica chance, e le cosiddette ‘stelle’ di Johannesburg, ovvero Modise, Letsholonyane, Tshabalala e Moriri. I due gruppi fra loro ora nemmeno si parlano. Però Mandela chiede una magia, e la nazione arcobaleno, più che nei Bafana Bafana, spera che il carisma del suo anziano leader produca un altro miracolo.