A CHI SERVE LA RIFORMA DEL CAMPIONATO ALLIEVI

E’ quanto è successo nel campionato nazionale Allievi con la riforma apportata nello scorso mese di luglio che ha visto la creazione di due aree all’interno della stessa competizione. La Lega A e B da una parte e la Lega Pro dall’altra. Questa divisione ha però creato un problema di posti dal momento che i club di A e B hanno iscritto le proprie squadre B anche nella parte di campionato dedicata a quelle di Lega Pro con il risultato di estromettere i legittimi destinatari del campionato. E dov’è il problema, potrebbe dire qualcuno. Il problema lo stanno vivendo decine di ragazzini a cui è stato negato il diritto al gioco e al divertimento per un provvedimento che vede negli elenchi delle squadre partecipanti sempre gli stessi nomi dimenticando che dietro al premio ultimo, al trofeo da esibire dal podio più alto, c’è proprio il gioco di tanti, lo stesso gioco che non si dovrebbe negare ad alcuni per beneficiarne altri. Il caso più emblematico di questa riforma si è verificato in Toscana seguita da Emilia Romagna e Liguria. In terra toscana è successo che alcuni club hanno rinunciato a iscrivere la propria squadra, altre si sono iscritte al campionato provinciale e altre, quali Prato e Pisa, a quello regionale scoprendo di essere le uniche due della categoria professionisti. Un campionato con due sole squadre. “Non potrà andar male a nessuno, al massimo si finisce secondi”, ha detto l’amministratore delegato del Prato, Paolo Toccafondi, sarcastico e deluso per la mancanza di risposte dai vertici del Settore Giovanile Scolastico consapevoli del disagio creato.