LA STORIA DI ALFONSO; “LE MAGLIE DEL NAPOLI AI BAMBINI”

Ho pensato: perché non hanno quella del Napoli? Così ho pensato di dargli la mia. Da lì è diventata una piacevole abitudine».È il racconto di Alfonso Avino, 33enne napoletano di Frattamaggiore che lavora come informatico a Barcellona ma da anni gira per il mondo e distribuisce, in particolare nei quartieri più popolari delle città, magliette del Napoli ai bambini che girano e giocano a pallone. In un intervallo dal lavoro, Alfonso prova a fare la lista dei paesi in cui ha viaggiato. Sono tantissimi: «In Asia sono stato in Cina, nelle Filippine, in Indonesia, a Singapore, in Malesia e in Thailanda. Sono passato anche in Sud America, ho dato magliette azzurre ai ragazzi di Cuba e della Colombia. Ma mi è successo anche in Marocco, lo faccio di meno in Europa dove difficilmente si trovano situazioni di povertà come quelle in cui mi sono imbattuto in questi paesi» racconta Alfonso a Tuttonapoli.net.

“FORZA NAPOLI” DALLA NAMIBIA. Ma l’operazione dona-magliette è diventata così imponente che si spinge anche attraverso la sua rete di amicizie: «Una mia amica che fa volontariato in Namibia stava facendo un progetto con alcuni ragazzi per la creazione di un orto nel deserto. Ad alcuni ragazzi è stato dato in premio la maglia del Napoli che ho mandato io. Mi hanno inviato un video in cui tutti urlavano “Forza Napoli”. Quando l’ho visto mi sono venuti i brividi. Lo stesso mi è successo con un mio amico che fa volontariato in Tanzania».

I BAMBINI CHE GIOCANO COL COCCO. Ma Alfonso di aneddoti ne ha tantissimi, uno più bello dell’altro. «A Santiago de Tolu, in Colombia, ho incontrato Daniel e suo fratello. giocavano a pallone con un cocco vuoto, perché l’unico pallone che avevano si era rotto! Così ho regalato loro due magliette azzurre e un pallone nuovo. Vedere uno dei due ragazzini che si abbracciava il pallone è stato fantastico» dice emozionato.

LA BOGOTÁ SFC NAPOLI. La Colombia è stata una terra ricca di avventure e la voglia di Alfonso di raccontarle è irrefrenabile, così come quella di chi ha il piacere di ascoltarlo. «La prima cosa che faccio prima di partire è cercare i club Napoli del posto, così da non perdermi le partite degli azzurri. Cercando su Facebook mi sono imbattuto in questa scuola calcio, la Bogotà Sfc Napoli. Mi sono messo in contatto con loro con uno zaino pieno di magliette. Ricordo che uno di questi ragazzini disse: “io ricordo solo Callejon e Hamsik, non so lui chi è”, pensavano che fossi un calciatore azzurro» dice ancora ridendo Alfonso.

LA GOMMA BUCATA. Nelle Filippine una spiacevole disavventura si è trasformata in una bella occasione di incontro: «Camminavo per le strade a nord di Palawan, quando mi si buca la ruota della moto. Una gentilissima famiglia del posto mi ha aiutato a cambiarla, i thailandesi sono gentilissimi. Il minimo che potessi fare era regalare una maglia del Napoli al giovanotto di casa»

LA 24 PER QHALISH. Anche il Malesia è successo qualcosa che è rimasto nel cuore di Alfonso: «Stavo guardando questa partitella tra ragazzini e c’era un solo bambino, si chiama Qhalish, a non giocare con una maglia di una squadra di calcio. Dopo un’intensa partita con suo padre, lui entra in campo per abbracciarlo, ed io decido di omaggiarlo con una piccola maglia del Napoli numero 24».

L’AVVENTURA DI ALFONSO. Insomma, una serie di fantastiche avventure. Ma l’intera vita di Alfonso è una bellissima avventura: da Frattamaggiore si sposta a Londra per un anno e ora da otto vive a Barcellona lavorando come informatico. «Nella capitale della catalogna siamo un gruppo di tantissimi napoletani, giriamo con i nostri motorini targati con le “N”, ci conoscono tutti». Il Napoli, insieme al viaggio, sono le due passioni di Alfonso: «Sono un malato degli azzurri fin da piccolino, ho una collezione di 42 magliette» dice. Ha deciso di abbinare i due amori, il Napoli e il viaggio, e ne è venuta fuori un’avventura fantastica che ora sta iniziando a raccontare anche sui social. «Ho aperto un account Instagram (clicca qui per il link) in cui sto iniziando a raccontare tutte le mie avventure». Non c’è dubbio che con la potenza delle sue storie sarà seguitissimo.

fonte: https://www.tuttonapoli.net