SONNY BARBUTO; VINCEREMO QUESTA PARTITA

e infondere coraggio a tutti i giovani atleti chiamati a questo stop con tanto senso del dovere e di responsabilità: torneremo a ruggire sul nostro rettangolo di gioco e quando lo rifaremo ricordiamoci di questi momenti in cui insieme, al di là dei colori o della rivalità, abbiamo sconfitto il male: se ricorderemo questa sfida che vinceremo insieme cominceremo a guardare gli avversari come rivali sportivi e non come nemici e capiremo ancora di più il valore della parola sport. Sembra essere in un film, sembra non stia succedendo davvero ma quando guardiamo fuori dalla finestra e vediamo il nulla che si muove capiamo il momento tragico, per certi versi assurdo, che stiamo nostro malgrado vivendo. Prendo spunto da un mio collega giornalista per inquadrare il momento topico del match in questione: ”Per usare una metafora calcistica stiamo giocando la partita della vita. L’avversario è rapido, sfuggente, micidiale. Siamo in svantaggio e impegnati in una difesa estrema. Dirci che prima o poi finirà equivale attendere passivamente il novantesimo per fare la conta dei gol subiti. Organizzare la ripartenza, agire da squadra, sapere che, al netto dei terribili lutti e dei danni, alla fine “tutto andrà bene” per tanti di noi, significa pensare a questi giorni bui come a un intervallo. E prepararsi a rimontare e vincere nel secondo tempo, o anche ai supplementari se serve, dando un senso a tanta sofferenza e tanti sacrifici. Si dice che l’agonismo sia una metafora della vita. E’ un’esagerazione. In realtà, la vita ha percorsi ben più maestosi e drammatici. Ma quando il sentiero dello sport incrocia la strada maestra della storia, produce un effetto rivelatore. Un dramma planetario consumato nel segreto delle case e degli ospedali trova la sua rappresentazione pubblica più iconica e raggelante negli stadi vuoti, nel silenzio delle arene, nella sospensione fisica e televisiva di ogni passione giocosa. Per questo ha un senso continuare a parlare di sport in questi giorni”. Insomma cari ragazzi – continua lo special one del settore giovanile calabrese- teniamo duro perché solo noi sappiamo cosa sentiamo dentro quando respiriamo l’aria delle gare , delle partite e ricordiamoci sempre che non importa quel che si trova in fondo ad una corsa , ciò che importa è quel che provi mentre corri. # state a casa# andrà tutto bene.