“IL MIO TERZO TEMPO”; ESCE IL LIBRO DI MARCHISIO

e per presentarlo, si concede un’intervista al Corriere anticipando i contenuti del libro che usa la scusa del calcio per parlare di vita, due cose che nel suo caso sono coincise. Marchisio, bello, ricco, ex capitano di Juventus e Nazionale ha le idee chiare di come il calcio e la società dovranno cambiare nei prossimi anni, non escludendo, forte della sua notorietà anche sui social, l’avventura politica. Forte della sua esperienza come calciatore professionista e ora come papà il suo pensiero per quanto riguarda il calcio e in particolare quello giovanile: «I problemi del calcio sono gli stessi del mondo. In campo si ripercuotono tutti i mali della società. Il razzismo, le differenze di genere, le discriminazioni. È diventato una grande industria: è inevitabile che si perda la passione che si avvertiva nelle discussioni al bar». «Quando io iniziai a giocare a pallone, i miei genitori cercavano di assecondare una passione. Ora che accompagno i miei figli mi accorgo che per molti l’approdo al professionismo vale più dell’università. La pressione che si avverte a maggio, quando non si sa se il proprio figlio verrà tagliato o confermato per la stagione successiva, è palpabile». «A volte per provare la strada del professionismo si tralascia la scuola, ma è sbagliato! Lo sport e la scuola non sono più allineati ed è un errore. Gli allenatori delle squadre giovanili cambiano ogni anno quando invece dovrebbero essere considerati degli educatori, dei maestri. E come tali mantenuti per un ciclo. Se non si riparte da lì, è tutto inutile». E anche sul tema dell’omosessualità nel calcio ha le idee chiare: «È vero. Nessun mio compagno mi ha mai detto di essere gay, ma non è vero che negli spogliatoi non se ne parli». «C’è omertà, senza dubbio. Sia per la reazione dell’opinione pubblica sia all’interno dello spogliatoio. Sa quelle battute stupide sulla saponetta? Ecco, meglio evitare. Uscire dagli schemi è difficile. Per fortuna c’è il calcio femminile». «Sicuramente sono più emancipate, possono aiutarci a spezzare un tabù. Prima o poi ci sarà qualcuno con le spalle talmente larghe da contrastare l’inevitabile onda d’urto».

fonte: Corriere.it