DALLE BARACCHE ALL’EUROPA PER I POVERI DEL SUDAFRICA


Una sorta di Mondiale “al contrario” organizzato per far aprire gli occhi su cosa significhi essere poveri in Sudafrica prima e durante il torneo. “Un grande evento che fa circolare denaro, turisti e tifosi, che ha già prodotto grandi opere, investimenti ma anche sfratti e speculazioni pagate a caro prezzo dalle fasce più deboli della popolazione”, raccontano gli attivisti. “I media stanno descrivendo un paese pacificato e armonioso. Ma noi vogliamo raccontare un’altra storia, fatta di segregazione e razzismo, di lavoratori immigrati senza diritti, fatti oggetto di sfruttamento e linciaggi, di baracche demolite per nascondere la faccia cattiva dello sviluppo, per confinare i poveri nelle periferie sempre più estreme delle megalopoli”.