ETO’O: “SENTO L’OBBLIGO DI DOVER FARE QUALCOSA PER GLI ALTRI”


Prima la cena di gala, poi l’esibizione sul palco di Andrea Bocelli, quindi la serata, condotta da Paolo Bonolis, prosegue con l’asta di una lunga serie di cimeli: dalle scarpe di Usain Bolt alla maglia indossata da Eto’o durante la finale di Champions League dello scorso anno a quella indossata da Materazzi ai Mondiali del 2006, passando per un pallone con tutti gli autografi dei giocatori dell’Inter, presenti in massa all’evento in un locale del centro di Milano.
“La mia Fondazione è la mia vita”, ha spiegato Eto’o: “Il mio continente, l’Africa, è diverso, non ha avuto la fortuna degli altri. A differenza di altri ragazzi ho avuto la fortuna di diventare un calciatore, il calcio mi ha dato tutto e sento l’obbligo di fare qualcosa per gli altri”. Da due anni in Italia, il camerunense ha verificato che questa è la porta dell’Europa sull’Africa. “Capisco la disperazione di questi ragazzi che migrano, e devo dire grazie all’Italia perché ha aperto le sue mani – ha continuato -. E so che è difficile farlo in questo momento di difficoltà economica accettare altra gente che arriva in cerca di un futuro migliore”.

FONTE: ANSA-inter.it