IL TORINO VINCE LO SCUDETTO BERRETTI

Cantano i ragazzi di Max Capriolo, possono farlo legittimamente perchè si sono dimostrati superiori alle altre tre squadre di Serie A: Atalanta, Sassuolo e Inter. Questo a seguito di una stagione regolare che aveva visto il Torino vincere 22 gare su 24. Contro i nerazzurri i granata crescono sempre più col passare dei minuti: una prestazione in crescendo che porta nella già ricchissima bacheca del Toro un altro titolo giovanile, il secondo stagionale dopo la Supercoppa Primavera. Senza dimenticare che in corsa per lo scudetto c’è anche la Primavera di Coppitelli, che ieri ha avuto la meglio della Fiorentina sbarcando in semifinale contro l’Atalanta.

Per l’appuntamento finale, davanti agli stati generali del club in tribuna a Novarello, Capriolo non cambia: confermato il 3-5-2 delle uscite contro Atalanta e Sassuolo, con Kone e Moreo davanti. In mediana però i granata recuperano Cuoco, negli ultimi tempi stabilmente aggregato alla Primavera. A far la partita nelle prime battute è l’Inter, che accoglie dalla Primavera alcuni elementi come Serpe e Mulattieri, mentre il Torino punta solo sui 2001 che hanno formato il gruppo per tutto l’anno. Ma è il Torino a passare in vantaggio. Al minuto 11, alla prima vera azione offensiva dei granata, l’arbitro Rutella di Enna ferma tutto per un fallo di mano di Vaghi. E’ calcio di rigore, con giallo per il nerazzurro. Dal dischetto si presenta Moreo, freddo e cinico, che supera Pozzer. E’ vantaggio granata, la partita si mette subito sul binario giusto.

Il Torino infatti da lì in poi imposta una partita di difesa e ripartenze. L’Inter però ha qualità, come quella nei piedi del mediano Gianelli: un gran tiro dalla distanza incoccia l’incrocio dei pali al 27′. I nerazzurri sono ancora sfortunati dieci minuti dopo: cross dalla destra, Mulattieri impatta benissimo la sfera di testa e viene fermato solo dalla traversa. Lewis trema, ma arriva all’intervallo imbattuto. E poco prima del fischio dell’arbitro è il Toro a sfiorare il raddoppio sullo sviluppo di un contropiede: Bongiovanni dalla destra serve Garetto, il destro di prima è indirizzato all’incrocio ma Pozzer si esibisce in una gran parata e tiene in partita i suoi.

Si riprende dopo il break come si era finiti, perchè nel secondo tempo c’è solo Toro. La spinta di Bongiovanni e Ricossa sulle fasce è inesauribile, Garetto e Cuoco vincono tutti i duelli personali e la supremazia granata è sempre più netta col passare dei minuti. Iniziano a fioccare le occasioni da gol. Al 23′ dopo un’azione insistita dei granata Kone ha sul piede la palla del raddoppio, ma Colombini con un miracolo salva sulla linea. Al 29′ Bongiovanni si mette in proprio e calcia: Pozzer salva tutto. E al 31′ il portiere si ripete su un gran colpo di testa di Ibrahimi, entrato poco prima al posto di Moreo. Inutile dire che il gol sia nell’aria: arriva sul corner seguente, con capitano Leggero che salta più in alto di tutti e insacca il gol che manda in visibilio il Toro. La partita si chiude sostanzialmente lì, con Lewis che non corre altri pericoli: finisce 2-0, la più dolce delle rivincite sportive contro l’Inter (che aveva vinto contro i granata due finali Scudetto negli ultimi tre anni) è centrata.

FONTE: toronews.net