IN CRESCITA IL SETTORE GIOVANILE DEL CATANZARO

Di questi e di tanti altri aspetti che costituiscono di fatto le fondamenta di una società di calcio, abbiamo discusso con il massimo responsabile dell’area tecnica del settore giovanile che lavora al servizio del Catanzaro calcio ornai da 7 anni, Carmelo Moro. Chi meglio di lui quindi conosce a fondo tutto ciò che sta dietro ai risultati delle singole squadre del settore giovanile?
Persona gentile e molto disponibile ci accoglie nel suo ufficio della sede legale giallorossa e ci spiega dettagliatamente (in alcuni casi anche attraverso l’ausilio del PC) con molta dovizia di particolari un “mondo” ai più sconosciuto racchiuso nelle due parole SETTORE GIOVANILE. Prima di addentrarci nel vivo delle argomentazioni una premessa, doverosa, che lo stesso Carmelo Moro tiene ad evidenziare “Sono onorato, orgoglioso e fortunato di essere entrato nei ranghi di questa società così gloriosa e svolgo il mio lavoro con tanto amore e passione nell’interesse esclusivo del Catanzaro che mi ha dato questa possibilità, ma ovviamente per il bene dei tanti ragazzi che sono nel giro delle nostre squadre”. Avendo vissuto il passaggio dalla vecchia alla nuova proprietà, il responsabile dell’area tecnica ci spiega le differenze sostanziali che questo cambio ha comportato. “Una prima grossa differenza, al di là dell’aspetto organizzativo che poi discuteremo, è data dalla possibilità di potersi iscrivere all’attività di base, preferisco usare questa espressione piuttosto che scuola di calcio, senza dover pagare nulla in quanto la società non ne ha bisogno e no vuole speculare nel modo più assoluto”.

POLITICA SOCIETARIA E STAFF

La politica adottata dalla società ė quella delle selezione che avviene attraverso un circuito di società affiliate alla US, la cosiddetta Academy, all’interno delle cui squadre poter scegliere i giovani più bravi e meritevoli da poter inserire nelle rappresentative del Catanzaro calcio.
È un lavoro molto meticoloso quello di Moro e dell’intero staff in seno al settore giovanile, nel quale la società del patron Noto annovera gli istruttori per le attività di base che comprendono le categorie pulcini ed esordienti, gli allenatori delle 4 maggiori squadre (Under 15 nazionali, Under 15 regionali, Under 17 e Berretti), preparatori atletici a vario titolo. Come lo stesso Moro tiene a sottolineare, importante è anche la figura del dirigente accompagnatore, uno per ogni squadra, che fa in tutto e per tutto le sue veci, quando lui è impossibilitato, riferendogli tutte le problematiche che riguardano i singoli giovani calciatori, da quelle relative ai rapporti con i compagni, a quelle legate al dialogo con i genitori, a quelle di natura medico-assistenziale…
La società ritiene fondamentale la fase di formazione perché propedeutica per l’apprendimento ed eventuale crescita dei singoli. Ė questa senza dubbio la fase più importante per insegnare ai giovani futuri calciatori come relazionarsi con gli altri, come forgiare il proprio carattere. Curare l’aspetto umano prima ancora di quello prettamente sportivo ė fondamentale per il processo di crescita che si dovrà intraprendere.

VALORIZZAZIONE

Altro passaggio su cui il responsabile Moro si sofferma è quello della valorizzazione che, come tutte le società della fascia cui appartiene attualmente il Catanzaro, non può essere effettuata attraverso il passaggio automatico in prima squadra. Al giovane calciatore che dimostra di avere le qualità fisico-atletiche oltre che tecniche, si dà la possibilità di aggregarlo nella rosa della prima squadra prevalentemente nel corso della preparazione ore-campionato e, quando il ragazzo dà ampie garanzie, anche nel corso della stagione attraverso allenamenti ed eventuali convocazioni per le partite ufficiali, ma difficilmente, affinché possa emergere, lo si fa debuttare. Per “fargli fare le ossa”, per usare un’espressione tanto in voga in queste circostanze, si valuta la possibilità a fine stagione o comunque nel periodo del calciomercato, di dare il calciatore in prestito con diritto di riscatto a società do categorie superiori dove poter disputare campionati di pari fascia di età ma di livello decisamente superiori, come nel caso di Furina, Caliò e per ultimo Ielo, giusto per fare qualche nome del recente passato. Ci sono poi i casi, più saltuari in cui il giovane calciatore viene ceduto a titolo definitivo alla società di categoria superiore che poi decide se mantenerlo o girarlo a sua volta in prestito ad altra società. È il caso, quest’ultimo, di Marco Imperiale che dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili, ė approdato in prima squadra prima di essere ceduto a titolo definitivo all’Empoli, società che. milita in Serie A.
Carmelo Moro non lo dice apertamente,ma lo si intuisce, fino a quando la prima squadra non salirà di categoria rientrando così nel giro delle società dal tasso tecnico medio-alto o comunque consono alla categoria che disputa, non sarà facile per un giovane aquilotto emergere fin da subito. L’importanza del vivaio è pertanto strettamente collegata alle sorti della prima squadra. L’augurio è che l’era dei vari Lorenzo, Mauro, Fontana…possa ritornare ma all’epoca i tre, crescendo nelle giovanili del Catanzaro, oltre ad avere le doti necessarie per emergere, hanno avuto la possibilità e la fortuna di poter essere valorizzati in quanto la prima squadra ha vissuto in quegli anni uno dei periodi più importanti della sua storia disputando quasi costantemente campionato della massima Serie o comunque di alto livello anche in cadetteria.

ORGANIZZAZIONE

Detto dello staff di cui si avvale il settore giovanile, la società ha definito un vademecum di regole vere e proprie regole cui tutti devono attenersi, dall’istruttore/all’allenatore allo stesso calciatore e se non si rispettano, a seconda dei casi e in base alla gravità della specifica situazione, l’interessato può anche essere estromesso dalla società o quanto meno essere soggetto di provvedimenti disciplinari. Sempre in tema di organizzazione il buon Carmelo indìce ogni 15-30 giorni degli incontri con l’intero staff per aggiornamenti, corsi formativi, per discutere di situazioni particolarmente rilevanti per maniere l’armonia all’interno dello spogliatoio e per il raggiungimento di risultati sempre migliori.

STRUTTURE

Quello della logistica è un aspetto che dovrà decisamente essere migliorato, che rappresenta forse l’unico grosso neo per il settore giovanile. La carenza di strutture dove potersi allenare crea decisamente disagi organizzativi in termini di orari e/o giorni in quanto si è costretti a utilizzare lo stesso terreno di gioco dove potersi allenare. il campo B infatti è in uso spesso negli stessi orari, sfruttando metà dello stesso da due squadre per volta. Il Federale del quartiere Sala si utilizza infatti solo per le partite ufficiali.
Altro aspetto riguardante la logistica è quello degli alloggi per i calciatori provenienti da fuori città e spesso anche da fuori provincia. La società ha messo loro a disposizione una foresteria dove poter studiare e dove sono garantiti vitto e alloggio totalmente a carico della società.

Da questo ampio quadro che Carmelo Moro ci ha disegnato nei minimi dettagli si evince come la società crede fortemente nei propri giovani calciatori e nel lavoro di chi li gestisce. Su di loro punta molto, com’è giusto che sia per qualsiasi società degna di questo nome. Partendo dalla formazione, al benessere psico-fisico, all’aspetto tecnico, a quello organizzativo sul campo di allenamento e fuori, alla crescita e valorizzazione, c’ė dunque un intero sistema che dall’avvento del Presidente Noto è mutato radicalmente.Tanti progressi sono stati fatti anche se chiaramente c’è molto da migliorare ma in tal senso Moro ė tranquillo e ottimista per il futuro. Non lo dice apertamente ma ciò si evince dal,a passione che traspare dalle sue parole e dalla luce dei suoi occhi, quelli di un uomo di calcio che tanto ha fatto e quanto ancora vorrà fare, senza dimenticare però la preziosa collaborazione del Responsabile della gestione dell’intero settore, l’Avv. Frank Santacroce.

FONTE: catanzarosport24.it