OFFESE AL GIOVANE ARBITRO DONNA; INTERVIENE IL MINISTRO

tra Asd Sava Neos Academy e Ragazzi Sprint Crispiano, valevole per il Campionato giovanissimi. Bello l’articolo pubblicato su repubblica.it che pubblichiamo per intero con la speranza che mai succedano più episodi del genere sui vari campi di calcio giovanile. Una presa di coscienza è necessaria se si vuole migliorare un mondo frequentato dai giovani di oggi e dagli adulti di domani.

“Ancora offese sessiste ai danni di una ragazza arbitro di 16 anni. Stavolta è accaduto in un campetto di periferia nella provincia di Taranto: le offese non sono arrivate dai giovanissimi calciatori che disputavano la gara, bensì dai genitori presenti sugli spalti”. La denuncia viene dal ministro dello Sport e delle Politiche giovanili, Vincenzo Spadafora, che su suo profilo Facebook aggiunge: “Oltre a dare la mia solidarietà alla ragazza, voglio condannare fortemente questa ennesima vergogna, anche e soprattutto perchè proviene proprio da chi dovrebbe educare e dare il buon esempio”.

“Dal canto mio sarò sempre pronto a denunciare questi episodi, da quelli che avvengono nei palcoscenici di Serie A a quelli che accadono lontano dai riflettori, nei campetti di periferia – aggiunge – proprio dove più forte dovrebbe essere il lato educativo e valoriale dello sport”.

A denunciare quanto avvenuto durante la partita, è stato Antonio Abatematteo, padre dell’arbitro minorenne, con una testimonianza postata sulla pagina social del sito Arbitri.it. Secondo quanto riportato, le offese sessiste sarebbero iniziate già dai primi minuti dal fischio d’inizio, quando un gruppetto di genitori, tra anche sostenitrici del Sava avrebbe iniziato a insultarla pesantemente, “invitandola a dedicarsi al mestiere più antico del mondo – la testimonianza riportata – piuttosto che calcare i campi da calcio”.

E a poco è servito l’intervento dell’allenatore del Crispiano, che a fine primo tempo è andato a sotto la tribuna per riprendere i genitori dei ragazzi, ma anche lui è stato insultato dai supporter, che lo invitavano a raggiungere gli spogliatoi. Gli insulti, come riportato dalla testimonianza, sono poi proseguiti per il resto della partita, nei confronti di squadra avversaria, genitori avversari e, quando ce ne era l’occasione, sempre l’arbitro. “Spero che la società prenda seri provvedimenti nei confronti di queste pseudo persone – spiega l’autore del post – visto che nulla ha fatto sul campo per cercare di contenere questa vergognosa vicenda. Spero che questa cosa arrivi agli organi di competenza federali e alle testate nazionali, ma non per una mera pubblicità, ma perché i cittadini di Sava e soprattutto il sindaco condannino questa inciviltà e non permettano di far parlare male di questa città e far sì che se ne faccia di tutta l’erba un fascio come purtroppo stava accadendo sulle tribune”.

Abatematteo si è poi complimentato per il comportamento della figlia: “È stata brava a restare con la testa nella partita…. e non oso immaginare cosa pensasse ascoltando queste offese. Sono anche un padre e nel calcio ho anche un figlio che gioca al calcio….. È la prima volta che assisto ad uno spettacolo così indecoroso. Oggi il calcio è andato a farsi fottere”.

La società Asd Sava Neos Academy, che in una nota ufficiale ha preso le distanze da quanto accaduto durante la partita e condannato il gesto, assicurando poi che “gli autori – si legge – non sono identificabili come tesserati della società”. Ricordando poi che sono false le accuse arrivate relative a una presunta recidività dell’evento.

Sulla questione è intervenuta anche Anna Ascani, viceministro dell’Istruzione, con un post sui social: “Che insegnamento lascia ai propri figli chi insulta così una giovane donna? Mi auguro che vengano presi provvedimenti contro queste persone e che simili accadimenti non si ripetano – scrive – Questi comportamenti sessisti non hanno nulla a che vedere con i valori dello sport ma esprimono biechi stereotipi, purtroppo ancora ben radicati. Abbiamo molto lavoro da fare per sradicare questi luoghi comuni, ma sono sicura che col contributo di tutti, in particolare della scuola, ce la faremo!”

fonte: https://bari.repubblica.it