LA STAGIONE DELLE GIOVANILI LUCANE DI LEGA PRO

POTENZA – Si commentano da sè, in questa stagione 2021/22, gli andamenti deludenti per non dire fallimentari,

delle varie compagini lucane, che hanno partecipato ai campionati Under 17 ed Under 15 Nazionali di serie C, ed unica eccezione della stagione, nell’ambito delle squadre dei settori giovanili della nostra regione, è stata la Primavera del Potenza di Natiello, che comunque è stata protagonista di una apprezzabile annata calcistica.

Ma per il resto, a livello di selezioni, di organizzazione, di aspetti logistici e non ultimi di risultati, il resto delle compagini di Potenza e Picerno, hanno preso soventemente brutte imbarcate, in gironi di buona qualità, ma non paragonabili ad esempio con quelli della stagione 2019/20, dove nonostante le componenti di spessore di squadre pugliesi e siciliane, le compagini lucane di Potenza e Picerno, soprattutto nel torneo Under 17, figurarono assai bene, negli ardui confronti stagionali.

L’analisi dei problemi stagionali comunque, per poter ripartire e rimediare alla magra figura di questa stagione, dovrà essere completa, con problematiche diverse nelle due piazze Potenza e Picerno, ma che si riconducano comunque al leitmotiv comune, di avviarsi verso un generale e consapevole credo, dell’importanza della cura dei settori giovanili, vero motivo di questo continuo andamento deficitario, registratosi ormai costantemente in questi ultimi anni.

Ripartire quindi da una riprogrammazione capillare che venga da lontano, ripartendo quindi da oggi stesso, non solo con la sfilza di passarelle e stage, pronti a raccogliere chiunque, o comunque materiale lucano ed extra lucano, che possa contribuire a fare cassa e non da organizzare in corretto piano di spesa, ma cominciare già da oggi, con una progressiva organizzazione che tenga conto dei fattori fondamentali in gioco, per rifondare quella che dovrebbe rappresentare comunque una risorsa vera ed un bagaglio d’utenza futuro delle prime squadre, quasi certamente in serie C anche nella prossima stagione 2022/23.

Nell’ambito degli staff ad esempio, nonostante i personaggi in vista messi in sella anche quest’anno (nelle squadre Under c’erano: Astudillo e Postiglione nel Potenza, e Lotito e Cavasoli nel Picerno), l’esperienza dimostra ormai, che non è e nè sarà solo il nome di grido, a riportare da solo a galla il nostro movimento nel settore, ma ci vuole e ci vorrà, l’adeguata piattaforma organizzativa, con staff che oltre ai Mister, comprendano anche DT, preparatori, equipe medica e dirigenti fissi, ma anche seguito continuo d’informazione ed interesse, da parte dei cosiddetti “quartieri alti” della società.

Compagini quindi non abbandonate a sè stesse, ma che siano il cuore della crescita futura delle società. Poi non certo meno importante, il fattore squisitamente organizzativo, dove si possa organizzare non certo un cuscinetto che serva a coprire spese alla squadra maggiore, ma che abbia invece un fondo reale d’investimento gestionale, con spese reali che comprendano: staff, logistica, materiale, trasporti e non ultimo anche eventuale passaggi di giovani realmente promettenti delle varie categorie, e conseguenziale riconoscimenti di premi preparazione (senza “liberatorie fantasma”).

Bisogna così innestare un meccanismo, che riconquisti l’entusiasmo della gente, con la sicurezza assoluta, che la rosa a disposizione sia davvero quella qualitativamente più meritevole di una società di Lega Pro. Bisognerebbe così evitare finalmente, che le famiglie dei giocatori selezionati, non siano dei semplici “contributori alle spese”, ma anche esentarli appunto dall’esborso economico, interamente a carico di società che credono nell’organizzazione e sul futuro del loro settore giovanile.

Situazioni come quelle di quest’anno, e di anni passati, con le compagini del Picerno logisticamente posteggiate a Balvano, con Mister spesso impegnati a fare anche da dirigenti accompagnatori, o come il Potenza che ha perso il DT a metà torneo (passato alla guida della prima squadra), o situazioni comuni come quelle delle lunghe trasferte a Pescara o Latina, risolte con le partenze di domenica mattina alle 6.30, o magari con una mangiata a panini e birra alle 13.30, non andranno certo ripetute, in una pianificazione come si deve.

Adesso dopo le scoppole e le brutte figure, rimediate anche al cospetto delle altre realtà del girone (che non hanno brillato di certo nell’organizzazione, ma comunque con risultati generali assai meno deludenti), è il momento giusto per cambiare, è il momento giusto in cui le società diventino consapevoli dell’importanza di un settore giovanile che abbia rispetto del territorio dove opera, e in cui possa davvero trovare realmente spazio di merito e di crescita in rosa, una rilevante componente di promettenti ragazzi del posto.

FONTE: www.calciogiovanilebasilicata.it