L’INTERVISTA: ORAZIO URSO, LA “SCOPERTA” DEL CATANIA


La felice scoperta in questione risponde al nome di Orazio Urso, nato il 28 maggio 1991 ad Acireale. Da oltre due mesi il tecnico lo ha “riadattato” tatticamente, trasformandolo da esterno d’attacco poco utilizzato in esterno basso di difesa sempre titolare. I risultati sono stati stupefacenti, sono coincisi infatti con l’exploit rossazzurro e la conquista di posizioni importanti in classifica, utili ad avvicinare il desiderato e fattibile treno playoff. Al secondo anno di Primavera, dopo una lunga gavetta nei Giovanissimi e negli Allievi, Orazio sembra essere pronto al grande salto verso il professionismo.
D. – Che ricordi conservi dei famosi primi calci?
R. – ‘Ho iniziato a 5 anni nella Junior Calcio Acireale, una Scuola Calcio molto nota nell’ambiente acese. Prima di approdare nelle giovanili del Catania ho giocato anche con i giovanissimi provinciali granata’.
D. – Tutti i ragazzi della tua età sono cresciuti con l’intento di emulare le gesta del proprio idolo, qual è il tuo? E a quale giocatore professionista ti ispiri in campo?
R. – ‘Da sempre, fin da piccolino, il mio idolo è stato Alex Del Piero, anche perché nei primi anni giocavo molto avanzato a centrocampo. Adesso, nel mio nuovo ruolo ritengo il più forte in assoluto Dani Alves, ancora più di Maicon, mi ispiro tantissimo a lui’.
D. – Prendiamo in considerazione proprio questa redditizia trasformazione in campo, il mister ti ha scoperto esterno di difesa, ti trovi bene in questo ruolo o preferisci giocare più avanti?
R. – ‘Sono sincero, mi trovo benissimo in questa nuova posizione, penso di aver finalmente scoperto il mio vero ruolo’.
D. – Il tuo punto forte in campo lo conosciamo, oltre alla tenacia è la velocità, ma in cosa pensi di dover migliorare?
R. – ‘Sicuramente nella fase difensiva, devo ancora adattarmi a difendere, anche se in allenamento ogni giorno mi sento sempre più sicuro. Dovrei migliorare anche l’elevazione, è un fondamentale molto importante in difesa’.

D. – Sciacca, D’Amico, Falconieri: quanto speri di arrivare come loro all’esordio in serie A ?
R. – ‘Ovviamente moltissimo, come tanti miei compagni, ma sono consapevole che devo solo pensare a far bene in Primavera; poi se arriverà la convocazione in prima squadra, come per Nicastro, Donnarumma, Suarino e Silmon, sarà un premio bellissimo e meritato’.
D. – Di prima squadra ne parli a casa anche con la tua famiglia?
R. – ‘Ogni tanto qualche battuta a tavola la facciamo, ma in fondo il nostro è solo un augurio ed una speranza’.
D. – Il sogno nel cassetto di Orazio Urso ?
R. – ‘Ne ho due, ma uno dipende necessariamente dall’altro, vorrei diventare un giocatore professionista di alto livello, ma per provarci dovrò esordire in serie A, e spero di farlo nel mio stadio, al Massimino’.
D. – Come giudichi finora a livello personale le tue prestazioni durante il girone di andata?
R. – ‘Credo abbastanza bene, ma io sono un ragazzo molto umile e lascio agli altri giudicare, e finora i commenti per fortuna sono stati positivi’.
D. – E il tuo apporto a livello di squadra come lo giudichi?
R. – ‘Positivo, negli schemi che ci illustra il mister sfruttiamo molto le fasce, e questo mi fa spesso essere partecipe dell’azione manovrata’.
D. – Negli allenamenti quotidiani che consigli ti dà mister Amura e quanto è importante per la tua crescita?
R. – ‘Tantissimo, i consigli come precedentemente detto sono spesso incentrati sulla fase difensiva, ed è grazie a lui se sto apprendendo giorno dopo giorno. Inoltre il mister è una bravissima persona, molto preparato e caratterialmente forte, due caratteristiche che penso siano fondamentali nel suo lavoro’.
D. – Usciamo dalla sfera calcistica ed entriamo nel contesto umano, caratterialmente quali sono i tuoi pregi e difetti?
R. – ‘Credo che il mio miglior pregio sia l’ allegria, sono considerato il “burlone” del gruppo, cerco di portare sempre buonumore, è importante in un gruppo giovane come il nostro. Il mio peggior difetto penso possa essere forse non capire il limite dello scherzo, a volte esagero e lo faccio anche quando non è il contesto giusto’.
D. – Come impieghi il tuo tempo libero? Raccontaci la tua quotidianità quando non giochi a pallone…
R. – ‘Studio per conseguire il diploma di agraria, frequento il quinto anno. Sono fidanzato da oltre due anni e mi piace stare in compagnia, uscire con la mia ragazza e gli amici’.
D. – E le tue passioni oltre il calcio quali sono?
R. – ‘Amo il mare, in estate appena ho un oretta libera non esito ad andarci. Mi piace anche giocare alla play, ma i più forti purtroppo sono Donnarumma e Porto, spesso sono imbattibili’.
D. – Concludiamo come sempre con un saluto ai tifosi del Catania ed una dedica particolare
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R. – ‘Un saluto affettuoso a tutti i tifosi rossazzurri, con la speranza di conquistare presto la salvezza. La dedica va sicuramente alla mia ragazza ma soprattutto a mio nonno Orazio, sarà felicissimo di sapere che lo penso e gli voglio tanto bene’.
Un ragazzo umile, semplice e di buone maniere, in campo riesce a trasformarsi diventando l’arma in più sulla fascia della squadra etnea. Il futuro è dalla sua parte, e il merito oltre al suo talento personale va anche alla lungimiranza di mister Amura. Una scoperta destinata a diventare importante per il cammino della Primavera marca Liotru ma anche per la crescita del vivaio rossazzurro, divenuto da molto tempo ormai fucina di giovani talenti, per la soddisfazione della dirigenza del settore giovanile, che con abnegazione e sacrifici rende ogni giorno possibile tutto questo. Orazio Urso (un’assonanza incredibile con la bandiera Orazio Russo, sarà anche questo un segno del destino?) ne è l’esempio concreto.