L’INTERVISTA. LUCA BARBERI, SPIRITO DA PROFESSIONISTA


Nel calcio, molto spesso, allenarsi e vivere ai margini dell’undici titolare è dura, ma se riesci a vivere questo frangente con passione e fiducia, presto l’occasione di dimostrare il tuo valore si presenterà senza ombra di dubbio, quando meno te l’aspetti. L’esempio di professionalità nel difficile gioco del pallone si misura quindi nel sapere stare in panchina, senza discutere le scelte dell’allenatore, senza creare problemi all’interno dello spogliatoio e facendosi trovare pronto a dare il proprio contributo una volta chiamato in causa, insomma essere al posto giusto nel momento giusto. Un ragazzo pronto a questo sacrificio, ma con particolare lealtà e impegno sportivo è Luca Barberi, giovanissimo attaccante della Primavera rossazzurra, nato il 18 giugno 1992 a Bruxelles in Belgio.
D. – Sei ancora giovanissimo, hai solo 17 anni, dove hai iniziato a giocare?
R. – ‘La mia passione per il calcio credo sia nata ancor prima di me: all’età di 5 anni ho iniziato a giocare con la squadra Città di Mascalucia cominciando a capire cosa realmente volevo fare da grande. Ammetto di essere stato molto fortunato nell’avere accanto a me persone che mi hanno permesso di crescere senza bruciare le tappe. Dopo il Mascalucia ho giocato con altre squadre, come il Giarre e il Trecastagni, tappe decisamente importanti per mio percorso verso il sogno “Catania”. Fondamentali sono state le convocazioni nella Rappresentativa Regionale, per la quale sono stato selezionato per ben tre anni di seguito. Poi è arrivata la chiamata del Catania, e sotto la guida del mister Ezio Raciti, ho giocato nella categoria Allievi Nazionali, squadra con la quale abbiamo raggiunto ottimi risultati che mi hanno aperto le porte della Primavera’.
D. – Parliamo di tecnica, quale pensi sia il tuo punto di forza in campo?
R. – ‘Credo la velocità, anche se ritengo che a tale domanda debbano essere gli altri a rispondere’.
D. – Ed in cosa invece ritieni di dover migliorare?
R. – ‘Sicuramente devo migliorare la mia impulsività, credimi su questo sto lavorando molto anche grazie all’aiuto del mister e dei miei compagni di squadra’.
D. – Come ogni giovane calciatore avrai un tuo punto di riferimento nel panorama calcistico internazionale, a chi ti ispiri maggiormente?
R. – ‘Mi ispiro a tutti coloro che hanno realizzato il sogno di diventare calciatore, ma il mio preferito resta Zlatan Ibrahimovic’.
D. – Affrontiamo adesso il discorso tattico, il mister ti schiera attaccante centrale, ma qual è il tuo vero ruolo?
R. – ‘Credo sia proprio questo, anche perché se il mister mi vede attaccante centrale avrà sicuramente ragione’.
D. – Contro l’Ancona hai giocato una buona mezz’ora, subentrando nella ripresa, credi di poter meritare il posto da titolare?

R. – ‘Ovviamente non sta a me deciderlo, ma posso dirti che darò sempre il meglio di me impegnandomi soprattutto negli allenamenti e seguendo i preziosi consigli del mister’.
D. – Nel reparto avanzato sei un po’ chiuso dai vari Nicastro, Malafronte e Donnarumma, come vivi questa situazione?
R. – ‘Chiuso non direi, nel senso che sono ragazzi che hanno un’esperienza maggiore rispetto alla mia e dalla quale posso attingere professionalità. Che dire, la vivo serenamente anche perché il mister mi ha dato diverse occasioni per giocare al loro fianco’.
D. – In futuro ti vedi far parte della prima squadra? Quanto ci pensi alla fatidica convocazione?
R. – ‘E chi non lo sogna, spero che il Massimino possa essere presto teatro di questa infinita gioia’.
D. – Conosci già qualcuno dei ragazzi che difendono la serie A con la tua stessa maglia?
R. – ‘Conoscere è un parolone, li vedo durante le partite amichevoli settimanali. Non ti nascondo che mi piacerebbe far loro mille domande’.
D. – Quanto pensi siano importanti i consigli del tuo mister?
R. – ‘Il mister Amura è una figura fondamentale nella mia crescita professionale e caratteriale. Nel corso degli allenamenti riesce a darmi i consigli giusti, precisi e puntuali. E’una persona molto disponibile e attenta’.
D. – Lasciamo stare un po’ il calcio ed entriamo nella tua sfera privata, come passi il tempo libero e la vita qui in città?
R. – ‘Frequento l’istituto tecnico commerciale a Catania, chiaramente paritario per motivi di maggiore flessibilità, durante il tempo libero amo stare con gli amici e la mia ragazza, con la quale sto da 9 mesi’.
D. – Ancora non conosciamo i tuoi pregi e i tuoi difetti…
R. – ‘Un mio difetto è quello di essere un pochino “testa calda”, i miei pregi sono senz’altro l’allegria e la generosità’.
D. – Chiudiamo con il consueto saluto per i nostri amici rossazzurri e una dedica libera speciale :
R. – ‘Un saluto ai tifosi dell’Elefante, con la speranza che il nuovo acquisto Maxi Lopez sotto la guida del nuovo allenatore Mihajlovic porti i risultati che meritiamo. Una dedica speciale va a mio Nonno Nino, l’uomo che mi ha seguito senza mai stancarsi e al quale spero di dare sempre infinite gioie’.
Avere 17 anni ma sentirsi già professionisti; la consapevolezza dei propri mezzi e l’umiltà riescono a contrapporsi in un gioco di valori e far si che un giovane ragazzo possa stare con i piedi per terra e aspettare la chance per dimostrare il suo valore. Luca Barberi può disporre di una certezza importante: l’esperienza maturata quest’anno sarà per lui fondamentale e determinante nel suo percorso di crescita, come calciatore ma soprattutto come uomo.