L’INTERVISTA. JURI TOPPAN E LA GRANDE OCCASIONE A CATANIA


Un posto nel vagone che conduce alla serie A gliel’ha offerto il Calcio Catania, e la risposta non poteva non essere positiva, immediata la firma sul contratto e l’arrivo alle pendici dell’Etna, per poter dimostrare di meritare la fiducia dei dirigenti della società di via Ferrante Aporti: Juri Toppan, ex difensore della Primavera dell’Inter, nato il 28 gennaio 1990 a Treviso, è appena arrivato alla corte di Sasà Amura.
D. – Nonostante tu abbia ancora venti anni hai tantissime esperienze calcistiche alle spalle, che ricordi conservi dei famosi primi calci?
R. – ‘Ho iniziato a 5 anni nell’ AS Monastier, squadra locale di Monastier di Treviso, un piccolo comune che ha come santo patrono San Valentino. Ricordo poco di quei tempi, ero solo un bambino’.
D. – La tua prima esperienza significativa arriva con lo Chaux De Fond, ma cosa ti ha portato a giocare in Svizzera?
R. – ‘Mi si è presentata quest’occasione di giocare in un campionato professionistico, avevo 18 anni e ho pensato che comunque sarebbe stata una bella avventura’.
D. – Poi è arrivata l’Inter, la dirigenza milanese è riuscita a scovarti, che cosa ci racconti dell’esperienza in maglia nerazzurra?
R. – ‘Un’esperienza indubbiamente positiva, mi ha fatto crescere tanto, da qualsiasi punto di vista, professionistico e umano’.
D. – Con chi hai legato maggiormente? Hai avuto modo di conoscere i campioncini Santon e Balotelli?
R. – ‘Ho legato con tutti, principalmente con Donati e Mei. Santon lo vedevo poco, ma si intuiva che fosse un predestinato. Balotelli non ho avuto modo di incontrarlo’.
D. – Prima dell’approdo a Catania giocavi con la Villacidrese in Seconda Divisione; dalla Sardegna alla Sicilia il passo è breve, due splendide regioni caratterizzate dal calore della gente locale, come consideri questa opportunità in maglia rossazzurra?
R. – ‘In Sardegna mi sono trovato bene, avevo la possibilità di giocare con continuità. Ma al Catania non potevo dire no, credo che sia l’occasione più importante della mia carriera e devo ringraziare il Direttore Lo Monaco’.
D. – Parliamo un po’ di tattica, sei un terzino sinistro, a chi ti ispiri maggiormente nel vasto mondo del professionismo?
R. – ‘Mi piace molto Fabio Grosso, rispecchia il mio ideale, dal nulla è arrivato a diventare il protagonista dell’Italia campione del mondo. Ammiro molto anche il brasiliano Maicon’.
D. – I tifosi rossazzurri ancora ti conoscono poco, qual è il tuo punto di forza nel rettangolo di gioco e in che contesto di schema ti piace giocare?
R. – ‘Principalmente il cross e la corsa, mi piace spingere, la fase offensiva è sempre stata una delle mie caratteristiche. Ho giocato sia con il 3-4-3 che con il 4-4-2, mi sono trovato bene in entrambi i moduli, non ho particolari preferenze’.
D. – E in cosa invece ritieni di dover migliorare per arrivare ad alti livelli?
R. – ‘Sai, io penso che si migliora sempre, giorno dopo giorno. Credo che comunque per arrivare a certi livelli bisogna migliorare su tutto, ho ancora vent’anni, il tempo non mi manca‘.

D. – Che obiettivi personali ti sei posto per questo finale di stagione?
R. – ‘Sicuramente fare bene, mettermi in mostra e se possibile arrivare all’esordio in prima squadra al Massimino’.
D. – Parliamo di Catania, cosa sai di questa bellissima città della Sicilia?
R. – ‘Intanto posso dirti che è davvero bella, avere mare e montagna nello stesso contesto è meraviglioso. So che la tifoseria di Catania è molto calda, passionale, che qui la gente vive per il calcio, e questo mi fa estremamente piacere, è un fattore che riesce a motivare tanto un calciatore giovane come me’.
D. – Le prime persone che hai conosciuto nell’ambiente rossazzurro?
R. – ‘Ho conosciuto il Direttore Lo Monaco, e posso tranquillamente dirti che l’impressione è stata ottima, una persona competente e molto simpatica’.
D. – Sogno nel cassetto di Juri Toppan? ‘Ne ho due, ma uno è complementare dell’altro, vorrei giocare stabilmente in serie A e riuscire a vincere un mondiale con la maglia azzurra. Spero Catania mi dia questa opportunità per molti anni’.
D. – Abbandoniamo l’ambito calcistico, conosciamo meglio Juri dal punto di vista caratteriale, elenca i tuoi pregi e difetti.
R. – ‘Mi metti un po’ in difficoltà con questa domanda… Credo che il mio più grande difetto sia la testardaggine, a volte mi impunto e non riesco a vedere oltre. Come miglior pregio posso assicurarti che è la generosità, se posso cerco sempre di aiutare il prossimo’.
D. – Entriamo sempre più nella sfera privata, come impieghi il tuo tempo libero?
R. – ‘Ho da poco finito l’ultimo anno di studi, ho preso la maturità. Mi piace uscire con gli amici, anche perché al momento non sono fidanzato, chi lo sa magari Catania mi farà trovare l’anima gemella. Amo tantissimo anche mangiare bene, e mi hanno detto che qui avrò modo di poter gustare le buonissime specialità catanesi’.
D. – Concludiamo come sempre con un saluto ai tifosi del Catania ed una dedica particolare:
R. – ‘Un saluto caloroso a tutti i tifosi rossazzurri, la speranza per la salvezza è importante, bisogna crederci. La dedica va alla mia famiglia ed in particolare ai miei amici Manuel e Titti’.
Dalle risposte si può notare già il raggiungimento della maturità personale e umana, per quella calcistica Catania sarà un buon trampolino, in fondo questa città gli è subito entrata nel cuore. L’Elefante punta sui giovani ed i giovani lo amano.