IL TRIBUNALE CONDANNA IL MINISTRO GELMINI


Il Tribunale della Spezia ha giudicato discriminatoria la condotta del Ministero che tagliando le ore di insegnamento di sostegno avrebbe violato, secondo quanto si legge nel ricorso presentato dai genitori di un ragazzo disabile, l’articolo 3 della Costituzione, il quale promuove la piena attuazione del principio di parità di trattamento. La condanna prevede che il Ministero ripristini le ore di sostegno ed inoltre sarà tenuto a pagare le spese processuali.
Continua inoltre la polemica relativa all’esclusione degli alunni disabili dai giochi sportivi studenteschi e la commissione Cultura della Camera è costretta a sconfessare il ministro dell’Istruzione presentando una risoluzione per chiedere spiegazioni a riguardo.
Il ministro bolla come falsa la notizia e la frase di rito è la solita: “E’ destituita di fondamento la notizia, apparsa su alcuni media, secondo cui i disabili sarebbero esclusi dalla pratica sportiva nella scuola italiana”.
Ma l’Italia dei Valori non ne è convinta così come la deputata Pd Manuela Ghizzoni che propone un’interrogazione parlamentare.
Il portavoce alla Camera dell’Italia dei valori, Leoluca Orlando Cascio, minaccia di portare il ministro Gelmini davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo. “Valuteremo in sede europea  –  dichiara il deputato –  se sussistono gli elementi per denunciare il ministro della ‘distruzione’ italiana, Mariastella Gelmini, alla Corte europea dei diritti dell’uomo, per la violazione dell’articolo 26 della Carta Ue dei diritti dei disabili”.
La risoluzione chiede al governo di intervenire “per ovviare ad una situazione discriminatoria che contrasta con la piena inclusione di questi alunni prevista dagli obiettivi prioritari della scuola dell’autonomia, anche attraverso progetti di diversità motoria e sportiva”. I deputati chiedono anche un finanziamento ad hoc a favore del Comitato paralimpico “affinché esso possa svolgere con continuità la sua funzione e possa programmare le sue attività”. Bollando l’esclusione di quest’anno come azione “in netto contrasto con le norme di legge sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità che da sempre costituisce un punto di forza del sistema educativo italiano”.

fonte: repubblica.it