BASILICATA, POSSIBILE RITORNO AL FORMAT A GIRONE UNICO

POTENZA – Come volontà organizzativa espressa a più riprese, durante gli incroci sui campi,

da uno dei responsabili organizzativi delle competizioni regionali e giovanili della Lnd, Gino Polino, la ferrea convinzione ventennale, che l’unica soluzione per la Basilicata, in ambito kermesse Under 17 ed Under 15, fosse quella del format a girone unico, non è stata minimamente scalfita, dall’anno forzato di prova a due gironi, causa emergenza pandemica, dovuta sostenere forza maggiore, nella passata stagione 2021/22.

Anzi è giusto precisare, anche da parte di quasi tutti gli addetti ai lavori, che l’esperimento dei due gironi per categoria, ovvero una sorta di quasi provincializzazione delle competizioni, non ha avuto grossi consensi, mostrando qui in Basilicata, i grandi limiti, proprio in questa annata, che sarebbe invece potuta essere quella della sua nuova consacrazione.

Le difficoltà maturate in corso di svolgimento difatti sono davvero tante, ed in primis quella della reperibilità di almeno ventiquattro squadre, dodici per girone per ogni categoria, che ha mostrato subito delle falle, considerato che per gli U17 e per l’U15, tra rinunce e ritiri, si sono ridotte alla fine, a diciannove compagini per categoria, che per la disimmetria del territorio, ovvero la quantità di comuni molto più numerosa per la zona di Potenza rispetto a Matera, ha costretto a immettere più squadre del potentino, nel girone “materano”.

Le rinunce inoltre, hanno costretto pochi giorni prima dello start, a ripescaggi ormai esauriti, a rendere inoltre ulteriormente asimmetrici i due raggruppamenti, anche in termini numerici, come ad esempio nel regionale U17, dove nel girone “potentino” sono state ammesse alla fine undici squadre, ed in quello “materano” nove, poi ridotte ad otto, durante il torneo, per l’ulteriore ritiro da parte della Jss Lauria.

Senza considerare tra l’altro l’incidenza del fattore qualitativo, per un torneo dove, da sedici squadre del classico girone unico, si implementava, anzi si cercava di implementare il novero delle partecipanti, fino a 24 squadre, con otto compagini chiaramente a caratteristiche più provinciali, che cercavano di allungare il passo. Ma la conseguenza di ciò, è stata quella di assistere nella scorsa stagione, a 63 partite in cui, il risultato finale, vedeva uno score superiore a cinque e oltre reti di scarto a favore della squadra vincente.

Insomma, il verificare ogni settimana, nei due tornei, che ben oltre tre partite di media in ogni weekend, finissero sistematicamente con un 7-1, un 9-2 o un 11-1, non è stata di certo una cosa gratificante, sia per lo spettacolo, ma anche per le compagini che dovevano sostenere tali e continui passivi. Una dequalificazione tra l’altro che non funge nemmeno come allenamento, anche per le squadre che realizzano vittorie di tali proporzioni.

La suddivisione in due gironi comunque, oltre che alla difficoltà di distribuzione delle squadre, per la disimmetria geografica, ha creato, considerata la separazione delle sei favorite di media, nei due gironi, anche la diminuzione degli scontri diretti che contano durante la stagione, visto che una cosa è averne sei di squadre di livello, in un unico raggruppamento, ed un’altra è averne tre per girone.

Queste sono tutte ragioni, che rafforzano la volontà da parte del comitato organizzatore, di ritornare alla kermesse a girone unico, già confutabile, dall’ammissione per regolamento, nella prossima stagione 2022/23, a diciotto iscritte complessive per categoria, sebbene l’idea generale, è quella che, considerando le canoniche e tradizionali due squadre, che di media rinunciano ogni stagione alle kermesse regionali, dal tetto di diciotto, a Settembre si possa addirittura tornare a sedici iscritte per categoria, non effettuando quindi ripescaggi in caso si arrivi al numero desiderato di iscritte.

Un girone unico da sedici squadre difatti, corredato magari alla fine della regular season, di allettanti Play Off e Play Out, sarebbe certamente la formula perfetta per la nostra regione, con una finalissima su campo neutro, che suggellerebbe con uno spettacolo aggiuntivo, l’intera annata di calcio giovanile, considerato che le finalissime di Ferrandina, nella passata stagione, sono state forse il momento migliore, di un format che invece ha avuto sicuramente molte ombre e pochissime luci.

FONTE: www.calciogiovanilebasilicata.it