LORENZO D’AMATO. PROFESSIONE, RICERCATORE DI CAMPIONI


Per questo dinamico quasi sessantenne, il gioco del calcio è una passione che è diventato un lavoro, svolto sempre e solo con e per i più giovani. Di ragazzi bravi ne sono passati tanti per la società di questo famoso talent scout che in Campania è considerato uno dei massimi esperti nel suo campo. Il suo territorio non è solo il napoletano, ma come capo Area Sud dell’Empoli, Lorenzo D’Amato vede, osserva, seleziona anche in Calabria, Puglia e Basilicata giovani promesse che poi destina alla società toscana, lavorando a stretto contatto con Marcello Carli e Andrea Innocenti. L’Empoli Calcio resta la società di riferimento anche se altre società importanti chiedono consulenza a questo noto conoscitore di calcio giovanile che ogni anno, come lui stesso tiene a precisare, colloca “una decina di giovani calciatori in società professioniste”. Tra serie A, serie B e Lega Pro, ci sono molti giovani calciatori che sul certificato di provenienza hanno scritto “San Nicola di Castel Cisterna”. Ci sono nomi illustri come Caccia, Montella, Di Natale, Lodi e Capuano, ma tanti altri stanno crescendo con il mito di questi campioni che ce l’hanno fatta. Dare un futuro a tanti ragazzi che amano il calcio è un po’ il mestiere del talent scout e questo è quello che fa Lorenzo D’Amato oggi appostato sulle gradinate di alcuni dei vari stadi dove si giocano le gare della Viareggio Cup. La vetrina più importante al mondo non poteva sfuggire all’attento occhio di Lorenzo D’Amato impegnato a valutare, sempre per l’Empoli Calcio, le qualità dei campioni di domani. Lo raggiungiamo al telefono per chiedergli qualche nome che secondo lui ha le potenzialità per accedere al calcio che conta. Lui non si ritrae e ci dice: “Il primo nome che mi viene in mente è Immobile, l’attaccante della Juventus che sta facendo benissimo in questa edizione del Viareggio e che secondo me non è una prima punta ma una seconda punta visto che gli mancano quei cinque centimetri che ne avrebbero fatto un grandissimo attaccante”. “Il mio ruolo all’interno dell’Empoli – continua D’Amato – mi spinge chiaramente ad affermare che la società toscana ha diversi ragazzi di talento; penso a Dimutru e al napoletano Quitti, solo per fare qualche nome. Ho anche visto diversi stranieri che hanno le potenzialità per fare bene anche se credo che in Italia di grandi talenti ce ne siano tanti. Nella mia regione, la Campania, ce ne sono moltissimi. Purtroppo il nostro handicap sono le strutture. Prendiamo per esempio il Napoli Calcio; ebbene se il club partenopeo avesse le strutture idonee sarebbe uno dei settori giovanili più importanti del mondo, ai livelli di Barcellona e Ajax. In Italia, e soprattutto al Sud, purtroppo si crede poco nei giovani e questo non è una buona cosa. Ritengo che l’unico modo per assicurare al nostro calcio un grande futuro sia quello di investire di più nel settore giovanile che da noi è una miniera inesauribile”.